19/10/13


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Ícaro, de Victor Oliveira Mateus, esta vez, traducido al italiano por Marcela Filippi Plaza. Un mismo poema recorriendo tantos rincones del silencio, tantos Ícaros diferentes sobrevolando un mismo laberinto...

ÍCARO
A Miguel Veyrat

Liscia le piume nell'angolo del davanzale
dove il petto -oramai senza canto- gli ravviva
pene di un altro tempo, quando l'attesa
per qualcosa di nuovo era un' asta in mezzo alla furia dei venti.

Allineale per colore, grandezza,
dolcezza, e con esse sfida il sole, i tiranni,
tutto ciò che senza desiderio puro rifiuta ali
per ricevere il danno, il fango o la tortura.

Liscia le pene nell'angolo del davanzale,
al contrario delle minacce di Minosse, i labirinti
di Cnosso e il suo risentimento, il ruggire delle macchine
giù per la strada: mistione di felicità e disfacimento.

Accarezza le ali ormai esaurite e appoggiato sul cristallo
scuro del balcone, rattrista la futura caduta, cera
e audacia, fuse per far nascere così le isole,
terre verdeggianti e tutte le cose promesse.

Victor Oliveira Mateus, (traducción de Marcela Filippi Plaza).
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